“Se non credi in tuo figlio,
chi lo farà?”
L’adolescenza è un periodo che caratterizza lo sviluppo della persona decisamente delicato. Quelli che agli occhi di tutti erano bambini, in questa fase vanno modificando il loro aspetto, il comportamento e i pensieri per avviarsi a costruire la propria identità di adulti.
Più precisamente tra i primi cambiamenti corporei e l’acquisizione di responsabilità sociali (anche legali), ci sono tre sotto fasi che definiscono il tempo adolescenziale:
- Prima adolescenza (10/12 anni) con primi cambiamenti puberali
- Seconda adolescenza (13/15 anni) dove vengono praticamente definiti i propri tratti dello sviluppo somatico e puberale
- Terza adolescenza (16/20 anni) definizione del proprio sviluppo e dei propri valori
Importanti cambiamenti coinvolgono il corpo dei ragazzi e delle ragazze, ma anche sul piano relazionale vengono acquisite nuove competenze per arrivare a definire una sempre maggiore maturità psico-affettiva.
Se ne evince quindi che l’adolescenza è un vero e proprio tempo di modifiche, paragonabile ad una nuova nascita nel coinvolgimento corporeo e mentale.
Spesso i genitori stessi si allarmano difronte a piccoli segni e mutamenti corporei dei loro bambini, ma che effettivamente informano dell’ingresso nell’adolescenza ritrovandosi basiti e attoniti su come possa essere possibile: tra i 9 e i 14 anni i figli posso iniziare a manifestare i primi brufoletti o abbassamenti di voce come indicatore del mutamento vocale. Chiaramente non c’è un’età prestabilita e uguale per tutti, ma prestare attenzione ai cambiamenti, può certamente essere di aiuto.
Ma per i genitori il vero segnale sul cambiamento del proprio bambino o bambina, è identificabile nel cambio di comportamento, trovandosi ad interagire con il/della proprio/a figlio/a talvolta non riconoscendolo/a. Questo periodo della vita è caratterizzato da molteplici mutamenti fisici, ma effettivamente il cambiamento più importante è da intendersi al livello del cervello che la scienza definisce come materia più plastica e particolarmente soggetto a trasformazioni importanti.
I cambiamenti portano con sé anche molteplici difficoltà, o quanto meno necessità di riadattamento che non sempre sono immediate, sia per gli adulti, sia (e soprattutto) per i ragazzi e le ragazze. Per fare un esempio: il rapido sviluppo fisico determinato dall’ormone della crescita, può portare a un elevato accrescimento in altezza, dunque parallelamente dovrebbe avvenire anche un riadattamento motorio, ma non sempre è così immediato e dunque può capitare di notare maggiore goffaggine e mancata coordinazione. Capiamo bene che ciò può portare, oltre a difficoltà fisiche, anche difficoltà nella gestione emotiva. Inoltre anche gli aspetti di cambiamento derivanti dalle ghiandole sessuali comportano importanti modifiche e “sorprese” nei giovani: il ruolo genitoriale nel saper accogliere, spiegare e sostenere il cambiamento piò essere davvero di grande aiuto nell’impatto emotivo, limitando la vergogna e il disagio che ne può scaturire se invece si attende che si adeguino in autonomia.
Il cervello dell’essere umano è formato di due sistemi: quello che domina gli istinti e le emozioni (sistema limbico) e quello che ci permette di comprendere come controllare questi istinti risparmiandoci eventuali guai (corteccia prefrontale – sistema regolatore-). Durante l’infanzia il cervello è privo della corteccia prefrontale che inizia gradualmente la sua costituzione per poi arrivare nello sviluppo adolescenziale dove questi due sistemi non si sviluppano contemporaneamente e dove la corteccia troverà piena maturità indicativamente dopo i 20 anni.
I comportamenti adolescenziali che talvolta sono irragionevoli e anche rischiosi, spesso anche influenzabili dai pari, sono il risultato di una necessità esplorativa su nuove situazioni che però non sono ben regolate dal sistema prefrontale che ha come compito proprio la regolazione del comportamento, ma che appunto nei ragazzi e nelle ragazze, non essendo ben formato, ne impedisce il buon funzionamento.
Avere conoscenza di questi aspetti, ci permette di essere più disposti alla lettura del comportamento specifico di questo momento di crescita. L’adolescenza, con tutte le sue complessità, in realtà andrebbe letta come uno dei maggiori momenti di espressione creativa dell’individuo, dove il potenziale cognitivo è al massimo delle sue capacità!
E’ importante imparare a fare lettura oggettiva delle situazioni e comprendere come aiutare i ragazzi e le ragazze nel percorso di sviluppo e di cambiamento, spesso anche contornato di criticità, che stanno affrontando. Il rispetto degli spazi privati, il supporto del dialogo abbandonando il pressante giudizio e la chiara definizione delle regole, sono alcuni dei fondamentali elementi sui quali ogni genitore e squadra genitoriale dovrebbe attentamente riflettere per accompagnare i propri figli nel periodo adolescenziale.
Rifletti con me se senti di dover approfondire l’argomento, contattandomi per un appuntamento.
Bravissima!