Da qualche tempo ormai, lo sport non viene più inteso soltanto come azione fine all’attività e al suo sviluppo agonistico, ma si è espanso il pensiero dell’atleta inteso come persona nella sua globalità.
Ho più volte ripetuto quanto, nella mia professione, l’essere umano sia osservato nella sua totalità ed il suo agito non possa quindi essere scisso dal suo personale modo di essere.
Ecco dunque che le proprie caratteristiche, i propri comportamenti e le personali abitudini sociali, si manifestano anche nell’attività sportiva.
Va da sé così, il legame che può nascere dalla collaborazione tra Pedagogia Clinica e sport. Un intreccio che punta ad obiettivi che senz’altro possono aiutare la persona a raggiungere un benessere psico-fisico.
L’attività sportiva può essere uno strumento valido per scaricare tensioni, aggressività; risulta utile in tutte quelle situazioni dove si manifestano difficoltà dei comportamenti o iperattività.
L’attività sportiva e il movimento fisico, diventano un mezzo educativo in grado di aiutare ogni persona, soprattutto i bambini, permettendo l’esercizio e quindi la scarica energetica e al contempo, sviluppare e affinare la coordinazione, il movimento, l’equilibrio. Tutti questi, sono elementi indispensabili per la gestione del proprio corpo nello spazio, ma lavorando su tali principi, si permette anche alle personali emozioni di esprimersi e quindi di migliorare la gestione delle disponibilità interpersonali.
Attraverso la pratica sportivo-educativa, si mira ad integrare la dimensione ludica con gli stili educativi, permettendo il miglioramento della concezione che il soggetto ha di sé, del proprio corpo e della rappresentazione che di esso ne ha.
Solo in contesto ludico, lo sport può essere inteso educativo. Quando si trasforma in una esclusiva competizione, quando la sua funzione di strumento di apprendimento viene a mancare, quando la persona non è più al centro dell’attività, lo sport non lo si può più ritenere uno strumento di educazione.
Lo sport è una possibile risorsa educativa, ma non è automatico che venga sfruttato sotto questa lettura. Appellarsi ad approcci di questo tipo, piuttosto che compiere esclusivamente esercizio fisico, permette però il raggiungimento di obiettivi sicuramente differenti.
Permette di riprodurre sul piano simbolico quelle che sono le realtà quotidiane e inoltre permette di apprendere con leggerezza, piacere e lo fa in modo attivo. Offre la possibilità per l’incontro con l’altro e per l’instaurarsi delle relazioni.
“Lo sport è educazione, se e quando, si prende cura della persona”.